Seminario Tondelli, quattordicesima edizione, Correggio, Palazzo dei Principi, 13 dicembre 2014
Sesso, droga, malattia, impegno: corpo e politica di Boccaloni e libertini
I romanzi d’esordio di Enrico Palandri e Pier Vittorio Tondelli, Boccalone e Altri libertini, sono
oggetto di un tradizionale raffronto da parte della critica, che ne ha individuato una comune origine nel
contesto storico-culturale dell’Emilia di fine anni Settanta. Non sono pochi, in effetti, gli elementi che legano
i due autori, come ha evidenziato puntualmente Sciltian Gastaldi in un intervento tenuto in occasione del
Seminario Tondelli nel 20092. Entrambe vengono pubblicate negli anni immediatamente successivi all’onda
rivoluzionaria del ’77, a pochi mesi di distanza l’una dall’altra: Boccalone esce nel ’79, Altri libertini nel
gennaio dell”80; una sorprendente vicinanza biografica lega i due autori: al loro esordio hanno ventitré e
ventiquattro anni, studiano al Dams di Bologna, hanno frequentato gli stessi corsi – nonostante, come
testimonia lo stesso Palandri nella sua monografia dedicata a Tondelli, i due si conosceranno solo in seguito,
nella primavera dell’80, in una serata organizzata a Carpi dalla biblioteca comunale3. L’elemento anagrafico,
così come quello geografico – richiamo ancora l’intervento di Gastaldi – sono determinanti per le tematiche
sviluppate nelle due opere, le quali condividono l’ottica giovanile, la centralità dello scontro generazionale, il
desiderio d’evasione dei personaggi, nonché espliciti riferimenti al Movimento bolognese del ’77.
In questa sede mi propongo di riprendere il confronto già stabilito dalla critica, ma individuando nel
corpo l’elemento centrale della comparazione: un tema, questo, che mi è parso poco utilizzato per la lettura
comparata delle due opere, a dispetto della vasta attenzione rivolta ad altri elementi di vicinanza o di
discrimine quale, ad esempio, la visone politica di cui le opere si fanno portatrici. (qui il testo completo)