Eugenio Barba. I cinque continenti del teatro

(Questo articolo è stato pubblicato con un altro titolo su Nuovo Quotidiano di Puglia, ottobre 2017)

Si può parlare di teatro senza riconoscere lo scricchiolio degli assi di un palcoscenico o comprendere la fatica di un training che si prolunga per ore, si può carpire il senso un’opera teatrale senza muovere lo sguardo verso la platea che la ospita, senza pesare i calcoli dei conti? Un insigne storico del teatro, Nicola Savarese, e uno dei più importanti rivoluzionari del teatro del Novecento, Eugenio Barba, si addentrano nello spazio quotidiano, concreto di chi fa teatro, per restituirne la dimensione autentica, in bilico tra spirito e corpo, arte e mestiere. Continua

Cercando Medea

(Questo testo è stato pubblicato sul sito internet dell’Accademia mediterranea dell’attore, accademiama.it, aprile 2016)

Diario della residenza artistica internazionale con il Teatro nazionale macedone di Skopje, Novoli-Lecce, 17-23 marzo 2016. Sulle tracce dell’eroina disperata, un seminario sulla complessità dell’umano

Cercando Medea

Ha perduto le perle dai capelli. Sul viso, solchi profondi segnano il percorso compiuto dal dolore. Ma venature di cretto hanno cicatrizzato le lacrime: ormai gli occhi sono asciutti, e fermi, davanti al proprio tempo futuro. Medea è più che mai dentro, eppure è già altrove dalla propria disperazione. Sono già trascorsi dieci anni nei suoi occhi, una vita intera, più vite, il destino di più generazioni che mai saranno. È solo un attimo, prendere il pugnale. La determinazione della morte è un’energia fulminea e senza peso. Eppure è un tempo gonfio, il suo, immenso, quanto la vita che porta con sé,indietro e in avanti, quanto l’amore dato fino allo sperpero, e che in qualche modo, miserevole, disperato, continua a darsi. Pretendere che sia reso indietro l’amore non è forse anch’esso, ancora, segno d’amore?

Medea non è solo donna dalle energie assolute, è donna dalle energie complesse.

Porci sulle sue tracce è stato un seminario sulla nostra propria complessità di esseri umani. Continua

La dimensione del corpo

(Questo testo è stato pubblicato sul sito internet dell’Accademia mediterranea dell’attore, accademiama.it, dicembre 2015)

Teatro come relazione erotica. Un seminario con Mario Perrotta, Lecce, novembre 2015

La dimensione del corpo

Prima di subire la conformazione di una lingua, prima di avere in consegna un’identità incartata in un documento d’anagrafe, siamo nati con un corpo. Prima della voce e della parola, prima dei nostri nomi e cognomi, viene il nostro corpo. Ciò che accade dopo, e intorno, e oltre, è un’ontologia fuori misura per questo palco. Ciò che, sullo scricchiolio di queste assi, dice senza preamboli o postille “io sono”, è il peso e il palpito del nostro corpo.

Ci stranisce che a sostenerlo sia Mario Perrotta, che ha fatto della narrazione la cifra stessa del proprio lavoro. Più tardi capiremo, quando la voce – e i discorsi che vi si posano – verranno fuori naturalmente come una boccata d’aria o un gemito liberato. Continua

Il mondo è dietro l’angolo se hai occhi per guardarlo

(Questo testo è stato pubblicato sul sito internet dell’Accademia mediterranea dell’attore, accademiama.it, novembre 2015)

Il film come un gioco serio. Seminario con Edoardo Winspeare, Lecce, ottobre-novembre 2015

Il mondo è dietro l’angolo se hai occhi per guardarlo

«Mia madre mi disse non devi giocare con gli zingari nel bosco». Pescando un’immagine a caso della nostra prima lezione all’accademia AMA, mi viene in mente questo verso di Fabrizio De Andrè. Cresciuto nello strano indirizzo di un castello, allevato in collegio e poi formatosi all’estero, Edoardo Winspeare ha messo in un fazzoletto il corredo di storie e strumenti “come si conviene” per mettersi in viaggio verso il proprio bosco. Continua