(Questo articolo è stato pubblicato con un altro titolo su Nuovo Quotidiano di Puglia, agosto 2016)
Xanti Yaca, un nuovo viaggio. Incontri e odissee tra musiche popolari per raccontare la storia millenaria di intrecci che corre attraverso il mare
Le voci diverse del viaggio mediterraneo
Lo chiamano “il più grande cimitero d’Europa”, eppure, oltre ad essere luogo di morte, il Mediterraneo è stato, ed è ancora, via di transito, spazio aperto in cui le persone, con le loro culture, si mettono in viaggio, si incontrano, si ibridano.
Dare voce ai due volti, inseparabili, dell’immaginario mediterraneo: con questo obiettivo salpa “In viaggio tra le musiche”, progetto attorno al quale si ritrovano tre componenti della storica band degli Xanti Yaca per dare nuova linfa a un viaggio, iniziato negli anni Novanta, alla volta delle culture popolari. Marco Tuma, Giuseppe Tarantino, Raoul De Razza, accompagnati per l’occasione dallo scrittore Livio Romano, racconteranno le ricchezze e le tragiche contraddizioni del Mediterraneo domani sera, a partire dalle 20, davanti alla chiesa di San Domenico a Nardò, ospiti della rassegna “Mediterraneo insieme”, promossa dall’assessorato al turismo del Comune di Nardò.
I canti tradizionali che ritornano, variante su variante, nelle città dell’Italia meridionale, le melodie portoghesi e quelle arabe, i ritmi sincopati dei Balcani, la musica d’autore della tradizione italiana e le nuove esperienze meticce del jazz e del blues: note che raccontano la storia millenaria di intrecci che corre attraverso il mare. “Una storia che, a Nardò, non può essere assolutamente elusa – commenta Giuseppe Tarantino, che di professione fa il giornalista – la questione è sotto gli occhi di tutti: ogni anno migliaia di migranti arrivano qui per lavorare nelle campagne”.
Cantare, quindi, le loro storie, per trasformare una città “difficile” come Nardò in un ideale crocevia di culture. Giuseppe Tarantino (voce cantante e narrante), Marco Tuma (fiati), Raoul De Razza (chitarre) sin dall’esordio negli anni Novanta hanno dedicato la propria musica a questo brusio di voci sotterranee. Xanti Yaca, il nome della storica band che arrivò ad accompagnare gli Inti-Illimani nel tour italiano del ’99, era ispirato alla famosa poesia di Vittorio Bodini che celebra le silenziose rivolte dei contadini contro lo Stato.
Dopo una speciale reunion per i vent’anni del gruppo nel 2013, oggi Tuma, Tarantino e De Razza inaugurano un percorso inedito, per proseguire idealmente lungo la rotta di quell’esperienza.
Con loro lo scrittore Livio Romano, che alle voci riecheggianti dal Mediterraneo ha dedicato le intense pagine del romanzo “Il mare perché corre” (Fernandel 2011), e tornerà a farlo in un nuovo lavoro, di prossima pubblicazione, i cui protagonisti saranno i migranti stagionali di Nardò. “La mia scrittura si è sempre nutrita di impegno civile, nasce dall’indignazione – spiega Romano – e se non c’è da indignarsi qui, dove succedono cose gravissime che saltano agli onori delle cronache nazionali, dove altro allora”.
Domani sera, a fare da portavoce a questo popolo di invisibili sarà Ngor Atak, protagonista del racconto inedito di Romano. Una moderna Odissea nella quale nessuno è più disposto ad accogliere Ulisse: “Così si faceva, nella civiltà mediterranea. Fanciulle che accolgono lo straniero, lo sfamano, lo ungono di balsami odorosi e solo dopo gli chiedono: «Cosa ci dici, dunque? Cosa ci racconti». Voialtri non volete che vi raccontiamo nulla? Oh, se abbiamo storie e leggende da narrarvi che saremmo tutti più ricchi a questo mondo a mescolare le storie e le preghiere e fare il mondo più colorato e più ricco”.