(Questo articolo è stato pubblicato con un altro titolo su Nuovo Quotidiano di Puglia, giugno 2016)
Un oratorio e un cinema porno. Due giornate sul set de “La vita in comune” di Edoardo Winspeare
L’osceno delle riprese
L’appuntamento è al mattino presto, in calendario un Consiglio comunale che si preannuncia infuocato. “Disperata” è un paesino che non esiste, disegnato da una sommatoria di case e piazze sparse tra Tiggiano, Corsano, Gagliano, Acquarica, Tricase. È nessuno, oppure tutti i centri minimi del Capo di Leuca che nelle ultime cinque settimane hanno ospitato le riprese del film di Edoardo Winspeare. “Una vita in comune”, è alluso nel titolo, è la vita amministrativa di un paese di poche anime in cui passione politica, lavoro – al peggio, interesse – e rapporti di famiglia si mescolano in un gioco necessario, a volte sfiancante.
La scena che si girava ieri a Corsano sembrava esemplare: una resa dei conti tra la “pasionaria” Eufemia-Celeste Casciaro e il malinconico sindaco Filippo Pisanelli-Gustavo Caputo, tra consiglieri e assessori intemperanti: Ippolito Chiarello, Salvatore Della Villa, Marco Antonio Romano. Intorno, il movimento “invisibile” dei tecnici – 49 in tutto, un’unica “macchina umana”. Continua