(Questo articolo è stato pubblicato con un altro titolo su nuovo Quotidiano di Puglia, ottobre 2016)
Alla Casa del Cinema di Roma la pre-anteprima de “La guerra dei cafoni”, un laboratorio in progress per un “esercito regolare” di ventiquattro giovani attori. Il racconto del regista Davide Barletti e dello scrittore Carlo d’Amicis, autore del romanzo da cui è tratto il film.
«Dalla pagina scritta alle loro facce, una materia viva»
Aria guardinga di chi ha messo un piede in terra straniera, aria trionfale di chi ha strappato alla strategia o al caso una nuova postazione in un gioco di guerra, ventiquattro ne conta il piccolo “esercito” regolare, qualche altra decina i coetanei alleati. Banditi gli adulti, come banditi sono nel film. Il gioco è tutto per loro: “cafoni” e “signori”, imberbi colonnelli di una guerra che si muove esplorandosi, tracciando improbabili territori d’identità, tentando battaglie come fossero inviti a presentarsi. Questa sera, alla Casa del cinema di Roma, saranno loro i soli ammessi alla prima proiezione de “La guerra dei cafoni”, il film di Davide Barletti e Lorenzo Conte prodotto da Minimum Fax Media con Rai Cinema, Amedeo Pagani (La Luna) e con il contributo della Direzione generale cinema e di Apulia Film Commission, una delle quattro pre-anteprime della Festa del cinema di Roma.
Attendiamo il grande approdo insieme a Davide Barletti e a Carlo D’amicis, l’autore del romanzo da cui è tratto il film, che con i due registi firma anche la sceneggiatura. Nel salottino di Ubu libri, nel quartiere Testaccio – sede operativa del montatore Jacopo Quadri – l’atmosfera sosta a metà tra la distensione dopo un’impresa compiuta e la fibrillazione un po’ emozionata del secondo capitolo. Continua