(Questo articolo è stato pubblicato con un altro titolo su Nuovo Quotidiano di Puglia, luglio 2015)
Claudia Mollese, regista del documentario che ricostruisce il rapporto della più nota transessuale leccese con la città, tra amarezze, voglia di revanche e un incredibile fiuto per gli affari
La Mara che fece storia
“La Mara la conoscevi?”. Chi voglia interrogarsi sul recente passato di Lecce non può sottrarsi alla domanda, insistente e quasi retorica, che fa da specchio a ogni tentativo di comprensione della città.
Perché Mara, celeberrima transessuale che grazie a una fiorente carriera da prostituta fece del centro storico il suo “impero”, non solo immobiliare, è tutt’uno con la storia degli ultimi decenni.
E così anche Claudia Mollese, documentarista alla ricerca della “città invisibile” perduta tra vecchio e nuovo, ha finito per dedicare il suo lavoro a questo scaltro Re Mida, che tramutò in oro una vita non facile, divisa tra lustrini e lacrime: in una parola, “Amara”. Continua