Alla scoperta del lunedì nella provincia leccese

Un’iniziativa civico-culturale dell’associazione La scatola di latta dà appuntamento nei paesi per ritrovare un rapporto autentico con il territorio, oltre la “vetrinizzazione” dei luoghi

(Questo articolo è stato pubblicato con il titolo “Metti una sera d’inverno alla scoperta della provincia (lontano da eventi e turisti) su Nuovo Quotidiano di Puglia il 22 dicembre 2021

di Giorgia Salicandro

Giorgia Salicandro

Alle otto di sera a Ruffano non si muove una foglia. Provoca un certo spaesamento ritrovarsi nel piccolo centro del basso Salento così legato, nell’immaginario collettivo, alle ronde della vicina Torrepaduli, senza una traccia del fragore dei tamburelli battuti per San Rocco e per le comitive di turisti “pizzicati”. Ma questa non è una calda serata agostana, è un ventoso lunedì di novembre e non ci sono feste in programma. I paesi “del lunedì” non hanno palchi ad animare le piazze, né cassarmoniche a presentarle tirate a lustro o sagre che invitano con il profumo delle braci. È, semplicemente, un giorno della settimana – per di più il primo – nella provincia salentina, che nella stagione fredda torna al suo originario carattere di periferia geografica dove “tutto è lontano”, compreso il capoluogo barocco. Eppure, il gruppo di oltre cinquanta persone che ha deciso di ritrovarsi sul posto non sembra dare importanza alla questione. Non “fruiscono”- non nel senso turistico del termine – non degustano – a limite un aperitivo al bar, se a quell’ora è ancora aperto – non seguono una guida, ma il passaparola di chi conosce il paese. Missione: andare a scoprire “cosa accade la sera nella provincia leccese”. È proprio questo il nome del progetto dell’associazione La scatola di latta, l’ultimo in ordine di tempo di una esuberante galleria di iniziative che si collocano a metà strada tra attività culturale, appuntamento sociale e pratica di cittadinanza attiva.

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Buen retiro o business, destinazione Salento

(Questi articoli sono stati pubblicati con altri titoli su Nuovo Quotidiano di Puglia, novembre 2016)

Il mondo nel Salento/1

Import-export e compravendite immobiliari danno lavoro agli occidentali del Nord approdati in Puglia. Ma l’apertuda di un bed and breakfast e l’affitto saltuario della camera degli ospiti sembrano essere l’attività tipica di chi arriva qui mollando tutto, con la prospettiva di una vita “slow”

In piazza Salandra, a Nardò, tavolini a raggiera intorno alla grande fontana centrale, all’ora dell’aperitivo è un fioccare di “hi!” e “how are you?”. Inglesi e qualche amico d’Oltreoceano arrivano dalle viuzze d’intorno e prendono posto al rituale lento della convivialità made in Sud, che guai a chi glielo tocca. Nel centro storico di Galatina si ritrovano nei ristoranti, sull’uscio delle botteghe artigiane, fanno combriccola persino davanti ai piccoli market resistenti alla modernità. A Lecce la comunità internazionale si dà appuntamento nei pub, ma è disseminata ovunque. Continua

«Otranto oggi: la scommessa è uscire dal locale»

(Questo articolo è stato pubblicato con un altro titolo su Nuovo Quotidiano di Puglia, agosto 2016)

Roberto Cotroneo. Contro la banalizzazione dell’immaginario salentino tutto muretti a secco e Notte della Taranta

«Otranto oggi: la scommessa è uscire dal locale»

Quando risponde al telefono è appena arrivato, e sta ancora abituando gli occhi alla luce abbacinante della controra otrantina. Un’ora di nessuno, verrebbe da dire proseguendo idealmente la celeberrima “Ora di tutti” di Maria Corti. Persino i “demoni meridiani” che attraversano da vent’anni prosa e poesia di Roberto Cotroneo sembrano decisi a riposare, nell’ora che precede la riapertura delle botteghe e delle bancarelle. Ma Otranto non è quella di vent’anni fa, e il silenzio luminoso che ispirò il romanzo omonimo del ’97, poi la raccolta poetica “I Demoni di Otranto” (2014) è solo una parentesi nella vita della città. «Otranto oggi ha un’opportunità che passa dal modo di sentire la cultura, i luoghi, il Sud. Sono cose da una volta sola, e io mi auguro che sappia cogliere questa occasione, e non solo come una maniera per fare affari». È questa la scommessa di “Parlando di libri, scrittori e storie”, la rassegna che Cotroneo cura insieme al Comune di Otranto. Dopo il primo appuntamento di luglio, da oggi a domenica l’iniziativa prosegue con tre serate dedicate al “work in progress” degli autori. Continua

Il controesodo verso il Salento

(Questi articoli sono stati pubblicati con altri titoli su nuovo quotidiano di Puglia, gennaio 2016)

Direzione Salento. Alessandra Crocco, attrice, dopo tre anni a Milano ha trovato a Lecce il proprio trampolino di lancio

«Qui c’è spazio per il teatro contemporaneo. Una città più viva di altre del Meridione»

La prima stazione a Nord, alla volta di un circuito affermato, poi, di virata, il cambio di direzione verso un Sud profondissimo ma ribollente di nuovo fermento. Quando ha scelto di saltare sul treno del teatro professionale, Alessandra Crocco è salita su una carrozza diretta a Lecce. E vi ha trovato un luogo accogliente per stabilire la propria dimora d’artista. Continua

Bye bye Salento

(Questo reportage è stato pubblicato con un altro titolo su nuovo Quotidiano di puglia, novembre 2015)

Nel 2014 in 1655 hanno lasciato la provincia di Lecce, 226 in più rispetto all’anno precedente. Primato in Puglia per tasso di emigratorietà. «Oggi quarto tempo dell’emigrazione: mancano le politiche per il lavoro»

Bye bye Salento

Laurea, master e abilitazione, bei titoli da appendere al muro o da affidare alla deriva di migliaia di biglietti da visita. Oppure diploma e attrezzi del mestiere, da impiegare nella troppo angusta attività di famiglia o, a nero, al servizio di datori che si sentono ancora un po’ “padroni”. L’emorragia dei salentini che abbandonano la terra d’origine parte da qui. Una scelta amara per molti, che vanno via dopo essersi visti con le spalle al muro; felice per altri, che a fare il percorso inverso non ci pensano proprio. Con alcune, positive eccezioni, che tengono vivo il sogno di una terra non solo bella da fotografare in vacanza, ma anche “buona”, in cui vale la pena di tornare per trovare una realizzazione. Continua

Salento international

(Questi articoli sono stati pubblicati con altri titoli su Nuovo Quotidiano di Puglia, gennaio e marzo 2016)

Buen retiro contro la crisi o meta di lusso in masseria. I ricchi preferiscono la privacy dei paesini piuttosto che Otranto e Gallipoli, anche se spesso comprano un pied-à-terre a Lecce. Un sogno comune sono grandi spazi e terra per fare vino e olio. La convenienza del mercato attira disoccupati o pensionati dal Nord Europa

Salento international

Un buen retiro per la pensione o l’inizio di nuove avventure imprenditoriali, un piccolo angolo di paradiso low cost o un paradiso per intero, senza risparmio di spazio e comfort: in ogni caso, gli stranieri trovano nel Salento una provincia sempre più dorata. E se c’è chi arriva per concedersi una vita piacevole evitando la scure della crisi che colpisce anche i Paesi del Nord Europa, c’è anche chi “gioca” a fare il contadino per puro piacere, o ancora chi fa affari avviando attività ricettive.

Un dato è certo: gli stranieri sono una grandissima fetta di chi compra casa nel Salento, e contribuiscono in maniera significativa a tenere in salute il volume del mercato immobiliare. Continua

Una casa per i semi dimenticati

(Questo articolo è stato pubblicato con un altro titolo su Salento Review, settembre 2015)

Il Parco dei frutti minori. A Castiglione d’Otranto, Lecce, un gruppo di attivisti ha dato vita a un presidio per la biodiversità che è anche un laboratorio per uno sviluppo alternativo

Una casa per i semi dimenticati

Fuori dal mainstream, marginali, dimenticate. In una parola: minori. Sono le centinaia di specie autoctone di piante da frutto, leguminose e cereali che, dopo una storia plurisecolare, in pochi decenni sono state spazzate via dalle leggi del mercato globale. Molte di queste, oggi, hanno nuovamente una casa e un futuro in un parco dedicato: quindici ettari di terreno divenuti presidio per la salvaguardia della biodiversità locale e laboratorio di una pratica di sviluppo alternativo, “minore”, che coniuga identità locale, tutela ambientale e resistenza al consumo massificato. È il Parco dei frutti minori, inaugurato lo scorso anno a Castiglione d’Otranto grazie alla tenacia dell’associazione Casa delle agriculture Tullia e Gino, e con il sostegno del Comune di Andrano, del Parco Otranto-Santa Maria di Leuca e della Fondazione Musagetes. Dopo la positiva esperienza della Notte verde, appuntamento che, una volta l’anno, riunisce esperti e sostenitori delle pratiche agricole alternative, gli attivisti della Casa delle agriculture hanno pensato di costituire uno spazio stabile in cui poter dar vita a una pratica critica quotidiana. Continua

C’era una volta un uliveto abbandonato

(Questo articolo è uscito con un altro titolo su Salento Review, marzo 2015)

Parco dei Paduli. Piantare immaginario, nel cuore del Basso Salento

C’era una volta un uliveto abbandonato

Dalla finestrella che si apre al centro del rifugio di rami e canne, la luce del mattino filtra attraverso l’ombra mobile delle foglie di ulivo. Il primo frame del nostro viaggio nel Parco dei Paduli è il cielo visto dalla “Tana”, uno degli ecorifugi costruiti nell’oliveto comunale di San Cassiano: un’immagine che, da sola, potrebbe parlare della storia recente di questo territorio e della sua trasformazione da luogo d’abbandono a “parco agricolo multifunzionale”, in cui il recupero del potenziale produttivo si sposa con la valorizzazione del valore estetico-paesaggistico. Là dove giacevano, indifferenti e scomposti, case di pietra, itinerari solcati da muretti a secco e centinaia di ulivi secolari, nel cuore delle Terre di Mezzo – 5500 ettari a Sud di Maglie – c’è oggi un’unità coerente, un paesaggio che è insieme fisico e culturale, prodotto della sinergia tra popolazioni locali, Amministrazioni, progettisti e artisti internazionali, stimolata dalla brillante intuizione del Laboratorio urbano aperto (Lua). Continua

Da dove partiamo, dove siamo diretti

(Questo articolo è stato pubblicato su GenerAzioni di scritture, ottobre 2015)

Da dove partiamo, dove siamo diretti

Quale cultura/quale politica nel Salento? Il secondo Forum pubblico di GenerAzioni di scritture

Vocazione, aspirazioni e dialogo, le parole chiave da cui partire per fare della politica della cultura una politica per la cultura. Assumendosi la responsabilità di “esserci”, e nella convinzione che il centro magnetico di intelligenze ed esperienze eterogenee disserrato da GenerAzioni di scritture possa, e debba, avere un peso nel dibattito pubblico, la rivista ha rinnovato il proprio “patto” per un impegno attivo, militante, a servizio di una cultura vivente.

Quale cultura/quale politica nel Salento?” è la domanda che ha aggregato intellettuali, politici, cittadini, nel secondo Forum pubblico di GenerAzioni di scritture, tenutosi il 14 ottobre scorso alle Officine Cantelmo di Lecce. Continua